Seleziona la lingua

Italian

Down Icon

Seleziona Paese

Italy

Down Icon

“Maledetta Bath”. Parola di Jane Austen

“Maledetta Bath”. Parola di Jane Austen

LONDRA. «Ombre, vapori, fumo e confusione». In quattro parole, una sintetica recensione di Bath all’inizio dell’Ottocento. Solo che a esprimere questi pareri sulla città termale fondata dai Romani e diventata un gioiello di architettura georgiana, non era un antesignano qualunque di Tripadvisor, bensì Jane Austen, la più grande scrittrice inglese della sua epoca. Che a Bath visse per cinque anni, dal 1801 al 1806, abbastanza per essere considerata un fiore all’occhiello cittadino. I suoi contemporanei forse non sarebbero rimasti troppo sorpresi ad apprendere che la città non le piaceva per niente, ma le generazioni successive sì.

Ritratto di Jane Austen (1775-1817)

Ritratto di Jane Austen (1775-1817)

A sfatare il mito, con il tipico sense of humour britannico (inclusa la capacità di ridere di sé stessi), provvede una mostra che apre a Bath in questi giorni, nel duecentocinquantesimo anniversario della nascita dell’autrice di Orgoglio e pregiudizio. Intitolata The Most Tiresome Place in the World: Jane Austen & Bath (Il posto più noioso del mondo: Jane Austen & Bath), l’esposizione al museo No. 1 Royal Crescent ha appunto lo scopo dichiarato di rivelare che la scrittrice non era felice del proprio soggiorno in città, come testimoniano le sue lettere sull’argomento. «Bath è famosa nel mondo per il legame con Jane Austen e penso che ogni istituzione locale, compresa la nostra, abbia tratto vantaggio da questa reputazione», dice Izzy Wall, curatrice della mostra, al Guardian. «Ma in realtà Jane non amava particolarmente vivere qui. Ha detto e scritto un sacco di cose spiacevoli sulla nostra città. Era giusto portare alla luce anche questo aspetto della sua personalità».

Se i visitatori odierni possono rimanere affascinati dall’armonico stile delle case d’epoca — oltre che dalla rinomata stazione termale e dall’atmosfera di questa piccola città di novantamila abitanti immersa nel verde della contea del Somerset, 180 chilometri a ovest di Londra — quando Jane Austen ci arrivò poteva avere buone ragioni per non apprezzarla tanto. «Si dice che, appresa la notizia che si sarebbe trasferita a Bath insieme alla famiglia, Jane svenne», racconta la curatrice. «Quanto di questo aneddoto sia un’esagerazione, non lo sapremo mai, ma qualcosa di vero poteva esserci. Era costretta a lasciare la propria idilliaca vita di campagna per andare a vivere in una città che all’epoca aveva poco di affascinante. Nel primo Ottocento era un grosso centro in via di costruzione. Ogni casa aveva un camino, per cui era decisamente fumosa. Non c’erano appropriate fognature. Non era, almeno in parte, il posto migliore in cui vivere».

Una delle lettere autografe esposte in mostra include la descrizione di Bath come luogo di «vapori, ombre, fumo e confusione». In un’altra, scritta pochi anni dopo il successivo trasferimento a Chawton, nella contea dell’Hampshire, si dice «felice di essere scappata». Certo, non erano soltanto i camini e il rumore ad averle suscitato sentimenti negativi: suo padre si ammalò e morì durante il soggiorno in città, un grande dolore per Austen e anche un motivo di insicurezza finanziaria per la famiglia. Fatto sta che, nei cinque anni trascorsi a Bath, Jane non scrisse quasi nulla, a parte l’inizio di un romanzo chiamato I Watson (poi rimasto incompiuto). Mentre dopo la partenza da Bath ritrovò in fretta la sua creatività.

Ciò non significa, suggerisce la mostra, che Bath non sia stata per lei una fonte di ispirazione letteraria, tanto è vero che l’ha poi usata come sfondo in due altri suoi romanzi, Persuasione e L’abbazia di Northanger. «Ma volevamo ricostruire il suo vero rapporto con Bath, una complessa relazione, diversa da come è stata a lungo percepita», spiega la curatrice. Il titolo della mostra è la citazione di un dialogo tratto proprio da L’abbazia di Northanger, in cui un personaggio dice a un altro: «Per sei settimane, ammetto che Bath può essere abbastanza piacevole, ma oltre quelle è il posto più noioso del mondo».

repubblica

repubblica

Notizie simili

Tutte le notizie
Animated ArrowAnimated ArrowAnimated Arrow